domenica 31 maggio 2020

Step #18 I dati nella psicoanalisi

La psicoanalisi, il cui nome deriva dall'unione di "psiche" e "analisi", è una teoria fondata nel 1900 dal medico e filosofo Sigmund Freud.



La psicoanalisi sostiene la possibilità di descrivere e analizzare i fenomeni dell'inconscio e di trarre da questi la spiegazione dei comportamenti e la cura delle cosiddette "malattie mentali".
Si ricavano dati e informazioni dalla mente umana che possono essere utili per la cura del paziente,  però questi dati non possono essere usati direttamente perché sono "falsati" dall'inconscio. 
Riprendendo il discorso fatto sulla memoria e il teatro di Giulio Camillo, la nostra psiche modifica i nostri ricordi e i nostri pensieri inconsciamente, li aggroviglia e quindi è necessario utilizzare metodi che la indeboliscano come l'ipnosi o l'interpretazione dei sogni per trovare il "dato originale", sciogliere quei "nodi" e trovare la causa del disturbo.



Link utili per approfondire il concetto:

venerdì 29 maggio 2020

Step #17 ABC dei dati

A   Analisi
B   Bus
C   Comunicazione
D   Donare   --> una delle definizioni di "dato" è donato
E    Esperimento
F    Fake News
G   Genoma   --> contiene i dati del nostro patrimonio genetico (vedi post DNA come hard disk)
H   Hotspot
I    Informazioni
L    Legge
M   Memoria
N   Numeri
O   Osservazione
P    Positivismo
Q   Quadro  --> i dati ci permettono di avere un "quadro" della realtà che ci circonda, ed un quadro può darci delle informazioni (vedi Il concetto di dati nell'arte figurativa )
R   Ricerca
S    Statistica
T   Tesi
U   Utilità
V   Verità
Z   Zelo  --> impegno ed entusiasmo necessario nella ricerca scientifica

martedì 26 maggio 2020

Step #16 Testimonial dei "dati"


Ritratto di Galileo Galilei
Molti scienziati potrebbero fare da testimonial per il concetto di dati, ma forse il più adatto è Galileo Galilei.
Padre della scienza moderna, ha inventato il metodo scientifico basato sull'osservazione oggettiva della realtà.

Nato a Pisa nel 1564, studia matematica e fisica all'università cittadina per poi spostarsi a Padova ad insegnare.
Aderisce alle idee di Keplero sul movimento dei pianeti e alla teoria eliocentrica di Niccolò Copernico.
In una delle suo opere si è occupato di spiegare come la Bibbia avesse valore morale ma non scientifico: per formulare una legge scientifica c'è bisogno di dati e non di versetti religiosi.

Tra le sue scoperte e invenzioni più importanti ricordiamo:
  • l'isocronismo delle oscillazioni del pendolo
  • il cannocchiale con il quale studiò la Via Lattea e le macchie solari
  • principi sull'inerzia e sulla relatività del movimento
  • il metodo sperimentale
Le discussioni di carattere scientifico si basano sulla creazione di un'ipotesi che si basa sulla teoria e che trova conferma nell'osservazione diretta della realtà. 
Per questo i dati sono così importanti: raccogliendo i dati di un'esperienza riusciamo a dare una lettura matematica a quest'ultima.

"La matematica è l'alfabeto con cui Dio ha scritto l'universo"


martedì 19 maggio 2020

Step #15 I dati nello scenario dei limiti dello sviluppo

"I limiti dello sviluppo" è un rapporto del club di Roma pubblicato nel 1972.
Grazie ad un modello matematico, il rapporto conteneva una predizione del trend mondiale futuro per popolazione, produzione, cibo, inquinamento e risorse naturali, concludendo che la crescita infinita in un pianeta dalle risorse finite non è possibile. 

Grafico dello scenario "reference-run" de "I limiti dello sviluppo"


I dati sono alla base di questi studi in quanto sono gli input di partenza per le previsioni sul futuro.
Ogni informazione che ricaviamo dal mondo che ci circonda, qualsiasi evento naturale o economico, è il sintomo di una crisi globale che è in corso o che sta per arrivare. 

Il grafico permette di descrivere un insieme di possibili scenari, al variare di diversi fattori “chiave”: popolazione, produzione di cibo, industrializzazione, inquinamento e consumo di risorse naturali crescono in maniera esponenziale, mentre la disponibilità di risorse non riesce a mantenere il passo. 
Questo in perfetto accordo con lo studio dell'economista Malthus, che in uno dei suoi lavori aveva descritto come la popolazione sarebbe cresciuta esponenzialmente secondo la formula N=N0ekt.


Link utili per approfondire:

sabato 16 maggio 2020

Step #14 DNA come hard-disk

Riprendendo il concetto di memoria, la memorizzazione di dati nel DNA è uno degli studi più interessanti degli ultimi decenni.

Il motivo per cui si potrebbe usare il DNA per memorizzare i dati sarebbe legato a tre ragioni fondamentali:
  1. l’elevato livello di conservazione delle informazioni al suo interno 
  2. l’elevata densità del DNA rispetto ad esempio a dischi o nastri magnetici --> dimensioni molto contenute
  3. l’elevata resistenza all’obsolescenza del materiale, ben note entrambe in ambito biologico --> fino a decine di migliaia di anni.
E' un progetto che sta andando avanti già da qualche anno, ma negli ultimi mesi negli Stati Uniti è stato finanziata la continuazione per permettere lo sviluppo di nuove tecnologie di stoccaggio simili a quelle precedenti ma più performanti. 

“L’obiettivo è ridurre in modo significativo le dimensioni, il peso e la potenza necessari per l’archiviazione dei dati di archiviazione”, specifica Alexa Harter, direttrice del laboratorio CIPHER (laboratorio informatico dell'istituto di ricerca della Georgia ).


Per il momento si pensa a questa tecnologia solamente per dati che devono essere conservati per molto tempo e che non devono essere letti continuamente, ma chissà se un giorno non sarà possibile utilizzarla per i dati di tutti i giorni.

Articolo del 26 gennaio 2020:
https://notiziescientifiche.it/archiviazione-di-dati-nel-dna-nuovo-progetto-del-georgia-tech/

Altri articoli sulla memorizzazione di dati nel DNA
https://notiziescientifiche.it/memorizzazione-di-dati-nel-dna-completamente-automatizzata-ottenuta-da-ricercatori-americani/#Articoli_correlati


mercoledì 13 maggio 2020

I dati legati al concetto di memoria

In una delle ultime lezioni abbiamo parlato della MEMORIA , e di come sia quella artificiale che quella biologica non siano infallibili in quanto possono compiere degli errori.
Quando un ricordo ci torna alla mente, il nostro cervello gli aggiunge un elemento sbagliato: una sorta di incertezza sul dato iniziale (il ricordo originale) che aumenta ogni volta che pensiamo a quell'avvenimento.

La nostra memoria non è quindi del tutto affidabile come fonte di dati.
Riprendendo il concetto di "Teatro della memoria" di Giulio Camillo, il nostro sistema mnemonico è come un teatro in cui gli avvenimenti si trovano al centro mentre sulle gradinate c'è la nostra memoria che osserva e immagazzina le informazioni, dando però delle interpretazioni.


Rappresentazione del "Teatro della memoria" di Giulio Camillo


martedì 12 maggio 2020

Step #13 I dati nell'ingegneria civile



I dati, in quanto informazioni su ciò che vediamo e ciò che ci circonda, sono presenti in tutti gli ambiti del sapere e della conoscenza, dall' arte alla matematica.

In particolare li troviamo in alcune discipline dell'ingegneria come la fisica, la chimica e la statistica.
La  Statistica è alla base di tutti i metodi scientifici quantitativi in quanto la rappresentazione, la sintesi e l’analisi descrittiva dei dati sia sperimentali, sia osservazionali.
Per questo è importante nell'ingegneria civile, per costruire per esempio un ponte o un edificio: si possono calcolare
  • i fattori di rischio
  • le incertezze
  • l'effetto del degrado dei materiali di costruzioni
  • modelli empirici

lunedì 4 maggio 2020

Step #12 I dati secondo Immanuel Kant

La "Critica della ragion pura" è il capolavoro filosofico di Kant, e proprio qui dentro possiamo trovare il termine "dato".
Il filosofo spiega che le facoltà della conoscenza sono 3, e attraverso queste fasi si realizza una sorta di metodo scientifico:
  •  Intuizione sensibile: conoscenza immediata attraverso i sensi e le forme a priori di spazio e tempo
  •  Intelletto: facoltà di pensare i dati ricevuti dall'intuizione sensibile attraverso le categorie
  •  Ragione: tenta di spiegare la realtà e l'esperienza tramite le idee di anima, mondo e Dio.

Quindi l'intuizione è solo del sensibile perché solo con la sensibilità un oggetto è "dato", per questo la forma della conoscenza sensibile dipende da noi, ma il suo contenuto no. Inoltre coglie soltanto il dato di fatto, quindi ogni concetto fondato su questi dati sensibili è un concetto empirico e non può generare una scienza rigorosa.

" Si può allora ben dire che i sensi non sbaglino mai, ma non perché essi giudichino sempre in maniera corretta, bensi' perché essi non esprimono mai giudizi. “

Un concetto puro è invece nel nostro spirito a prescindere dai dati sensibili che derivano dall'influsso degli oggetti.