giovedì 9 aprile 2020

Step #06 I dati nella letteratura


Storia e letteratura sono da sempre discipline complementari in quanto per capire bene un testo letterario dobbiamo conoscere il contesto storico in cui l'autore l'ha scritto.
La storia è quindi un supporto per lo studio della letteratura, ma è vero anche il viceversa.
Lo studio delle produzioni letterarie è stato effettuato soprattutto per i periodi in cui non erano sufficienti le fonti d'archivio esistenti, come per esempio il Medioevo e l'età antica, ma è in realtà molto utile per tutte le epoche.

“La diversità delle testimonianze storiche è quasi infinita: tutto ciò che l’uomo dice o scrive, tutto ciò che costruisce e che tocca, può e deve fornire informazioni su di lui”
                                                      Marc Bloch, storico e fondatore della rivista Les Annales

La letteratura è quindi una fonte di dati importantissima, che può darci informazioni in più sulla società e sugli usi di un certo periodo.
Un esempio sono i romanzi del Ciclo di Rougon-Macquart di Emile Zola, che descrivono la Francia del Secondo Impero.

Copertina di "La fortune des Rougon" - Emile Zola


Questa è la prefazione esplicativa del primo romanzo la "Fortuna dei Rougon-Macquart":

"Vorrei spiegare come una famiglia, un piccolo gruppo di esseri, si comportano in una società, dando vita nel suo sviluppo a dieci, a venti individui che sembrano, al primo colpo d'occhio, profondamente dissimili, ma che l'analisi mostra intimamente legati gli uni agli altri.
L'ereditarietà ha le sue leggi, come la gravità.
Io cercherò di trovare e di seguire, risolvendo la doppia questione dei tormenti e degli ambienti, il filo che conduce matematicamente da un uomo a un altro uomo.

E quando terrò tutti i fili, quando avrò fra le mani tutto il gruppo sociale, mostrerò questo gruppo all'opera come attore di un'epoca storica. Io creerò mentre agisce nella complessità dei suoi sforzi, analizzerò nello stesso tempo la somma delle volontà di ciascuno dei suoi membri, la spinta generale dell'insieme".


Quello che voleva Zola era realizzare un romanzo sperimentale, applicando il metodo scientifico alla realtà sociale del romanzo.
Secondo il naturalista, infatti, lo scrittore non è molto diverso dallo scienziato e il romanzo è un vero e proprio esperimento scientifico compiuto sull’uomo. La narrazione sarà quindi ricca di dati, analisi dei fatti ed esposizione di essi.

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